Mercoledì la Commissione europea ha avviato un procedimento legale contro la cosiddetta “legge sulla sovranità” recentemente approvata dal parlamento ungherese.
La legislazione, promossa dal partito al governo di Viktor Orbán e approvata dal Parlamento a metà dicembre, consente allo Stato di indagare su persone e organizzazioni sospettate di minare la sovranità del Paese, con possibilità di condanne fino a tre anni di carcere.
Orban, che spesso critica i suoi critici definendoli agenti pagati da entità occidentali, afferma che la legge è necessaria per proteggere l’Ungheria da ingerenze politiche ingiustificate.
L’attuazione del disegno di legge si basa sul nuovo “Ufficio per la difesa della sovranità”, che può raccogliere informazioni su individui o gruppi che ricevono finanziamenti esteri e sono considerati in grado di influenzare il dialogo politico e i processi elettorali del paese. I servizi segreti ungheresi sono costretti ad aiutare le autorità.
Le disposizioni della legge, in particolare i suoi poteri ampi e ambigui e l’assenza di controllo giudiziario, Ha sollevato serie preoccupazioni Dalla società civile e dai giornalisti indipendenti, che temono di essere ingiustamente presi di mira a causa del loro rifiuto di seguire la dottrina politica di Orbán e della loro incapacità di opporsi alle decisioni del Ministero della Sovranità.
La Commissione europea ha fatto eco a queste considerazioni e ha affermato mercoledì che la legge viola un’ampia gamma di valori fondamentali e garanzie giuridiche, come il principio di democrazia, il diritto alla vita privata, la protezione dei dati personali e la libertà di espressione, informazione e associazione. e il diritto a un giusto processo, tra gli altri.
L'Ungheria ha due mesi per rispondere alle obiezioni della commissione. Una lettera di notifica formale è il primo passo in una procedura di infrazione, che può portare a una causa e multe giornaliere davanti alla Corte di giustizia europea.
Gli Stati Uniti lo avevano già fatto in precedenza Criticare La legge, denunciando i suoi “strumenti draconiani che possono essere utilizzati per intimidire e punire coloro che hanno opinioni non condivise dal partito al potere”.
Il nuovo scontro tra Bruxelles e Budapest arriva pochi giorni dopo Vertice ad alto rischio Ciò ha portato Orban a porre il veto su un fondo speciale di 50 miliardi di euro per l’Ucraina, a seguito di una campagna di pressione da parte dei suoi colleghi leader e del Parlamento europeo.
Nell’ambito dei negoziati che hanno preceduto il vertice, Orbán ha chiesto lo sblocco immediato di quasi 21 miliardi di euro di fondi per la ripresa e la coesione trattenuti dalla Commissione europea a causa delle persistenti carenze dello stato di diritto in Ungheria. Tuttavia, l’esecutivo insiste sul fatto che non verranno rilasciati contanti finché il Paese non avrà raggiunto una serie di “traguardi” e condizioni per affrontare la situazione.
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