Il cardinale Raniero Cantalamessa, predicatore della Casa Pontificia, pronuncia la sua seconda omelia di Avvento a Papa Francesco.
Scritto da Joseph Tulloch
Nella sua seconda omelia per l’Avvento 2023, il cardinale Raniero Cantalamessa ha riflettuto sul cammino di fede di Maria.
Il cardinale, un frate francescano, venerdì mattina ha tenuto il suo sermone alla casa papale, compreso lo stesso papa Francesco.
Il cammino spirituale di Maria
Il cardinale Cantalamessa ha aperto la sua omelia constatando che, per troppo tempo, i cristiani non hanno saputo apprezzare la ricchezza del cammino spirituale di Maria.
“Si dava per scontato che avesse fatto il suo atto di fede al momento dell'Annunciazione e vi fosse rimasta per tutta la vita”, ha detto.
La situazione è cambiata, ha notato il monaco italiano, con il Concilio Vaticano II, il quale ha affermato che Maria «procedeva nel pellegrinaggio della fede» (Epistola, 58).
Il cardinale ha così continuato a sottolineare la diversità del cammino spirituale di Maria: la “gioiosa emozione” dell'incontro con Elisabetta, la sconvolgente rivelazione della profezia di Simeone, e “tutte le vicissitudini della vita di suo figlio”, culminata infine nella croce.
Il Card. Cantalamessa ha concluso il suo intervento dicendo: «Di Maria dobbiamo dire, a ben maggior ragione, ciò che l'Apostolo disse di Abramo: Maria credette, nonostante ogni speranza, e così divenne madre di tanti popoli. Siamo salvi nella fede!
Unisciti a Maria nella fede
Il cardinale Cantalamessa ha poi proseguito citando sant'Agostino: «Maria ha creduto, e nella sua vita si è compiuto ciò che credeva. Crediamoci anche noi, affinché ciò che è stato realizzato possa giovare anche a noi!
Per dare “contesto attuale” a queste parole di Agostino, il monaco italiano è ricorso a una frase dello scrittore francese Blaise Pascal: «Il cuore ha le sue ragioni che la mente non conosce… È il cuore, non la mente, questo si sente. Macchina.”
Così, citando ancora Pascal, ha invitato i suoi ascoltatori a “ritornare ai vostri cuori!”
“Abbandona il vagabondare che ti ha portato fuori strada. Ritorna al Signore… Ritorna al cuore: esamina lì ciò che puoi percepire di Dio, perché lì è l'immagine di Dio. Cristo abita nell'uomo.”
A Natale invita Gesù nel tuo cuore
Il cardinale Cantalamessa ha concluso la sua omelia con l'incoraggiamento ad “aprire la porta del nostro cuore” e “farlo diventare la culla del Bambino Gesù, e fargli sentire, nel freddo di questo mondo, il calore del nostro amore e del nostro amore infinito. ” “Gratitudine.”
“Questa non è solo una bella fantasia poetica”, ha suggerito; È il compito più difficile della vita. La nascita di Gesù significa lasciare morire “sé”, o almeno rinnovare la decisione di vivere non più per noi stessi, ma per Colui che è nato, è morto ed è risorto per noi.
Il cardinale Cantalamessa ha sottolineato che il Progetto Theia “non si concluderà con il Natale, ma potrà iniziare con esso”.
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