venerdì, Novembre 22, 2024

Hamilton conta i giorni che mancano al lancio della Mercedes F1 in mezzo a gare “strazianti”.

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La Mercedes ha avuto un altro fine settimana difficile a Monza, dove era chiaro che la Ferrari era un passo avanti con la W14 la terza vettura più veloce.

Alla fine George Russell e Hamilton finirono quinto e sesto mostrando un netto handicap alla massima velocità.

La vita di Hamilton è stata resa più difficile ultimamente da due estenuanti turni di qualificazione, con il sette volte campione che partiva appena 13° a Zandvoort e ottavo a Monza.

E anche se in entrambe le occasioni è risalito in classifica e ha ottenuto buoni punti, la sua squadra non era in testa alla corsa per la Red Bull leader del ritmo.

“Le gare sono molto chiare per me”, ha detto. “Devo fare meglio in qualifica, quindi non è una giornata difficile.

“E vado d’accordo con la macchina che abbiamo adesso. Oggi è la terza macchina più veloce, e ovviamente fa male a tutti noi. Vorremmo essere più veloci. Ma stiamo solo contando i giorni che mancano a febbraio.”

Per la seconda gara consecutiva, Hamilton ha adottato una strategia equilibrata per le gomme a Monza, ed è stato solo uno dei tre piloti che hanno optato per le gomme dure.

Lewis Hamilton, Mercedes W14

Fotografia: Eric Junius

Dopo un’improvvisa sosta anticipata da parte dei moderatori al giro 27, è stato sentito mettere in dubbio la decisione, poiché si aspettava di restare fuori per altri otto giri.

Ha anche chiarito che aveva dubbi sul portare i suoi media alla scienza senza un’altra pausa, ad un certo punto dicendo: “Ora siamo in difficoltà, non so quanto dureranno questi fotogrammi”.

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Alla fine, ha fatto un buon lavoro nella gestione delle gomme e ha superato Fernando Alonso, Oscar Piastri – che è entrato in contatto con lui – Lando Norris e Alex Albon fino al sesto posto.

“Certamente non ero turbato”, ha detto quando gli è stato chiesto dei messaggi radio. “Dovevo arrivare al 35esimo giro e il ritmo a quel punto non era dei migliori, ma mi hanno fermato.

“Nel giro in cui mi sono fermato mi hanno detto che stavo andando a prendere l’obiettivo e poi all’improvviso mi hanno messo alle strette. Quindi ero confuso con quello, tutto qui. E poi ero decisamente preoccupato di non riuscire ad arrivare secondo. Il fine.

“Il divario tra me e le McLaren era grande e sono rimasto dietro all’Aston. Quindi, a quel punto, non avevo realizzato quale potesse essere la mia pista. Ma ho curato le gomme, ho colmato il gap e sono riuscito a recuperare quello. Una bella battaglia.”

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