venerdì, Novembre 22, 2024

In Italia il futuro della banca più antica del mondo è incerto

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C’era grande incertezza lunedì sul futuro della banca italiana più antica del mondo, Monte de Pacchi de Ciana (BMPS), il giorno dopo che il governo ha annunciato la sua mancata vendita alla sua rivale UniCredit. Il governo italiano e Unicredit hanno annunciato domenica in una dichiarazione congiunta che i negoziati per l’acquisizione della seconda banca più grande del paese, Panga Monte de Pacchi de Ciana (BMPS), erano falliti.

Le trattative sono iniziate lo scorso luglio quando Roma ha cercato di trovare un acquirente per la quota del 64% detenuta dal governo italiano in BMS. La banca ha beneficiato di una ripresa pubblica nel 2017 ricapitalizzando 5,4 miliardi. Questo fallimento sarà dovuto al denaro pubblico richiesto da Unicredit per rilevare PMPS. Quotidiano Corriere della sera Proporre la cifra di 8,5 miliardi di euro.

Il governo italiano, secondo le normative europee, deve trovare un acquirente privato entro la fine dell’anno e ora è costretto a “chiedere una proroga” di tale termine a Bruxelles, nota l’esperto di Morgan Stanley. La banca più antica del mondo è considerata un anello debole del sistema bancario italiano, il che è un grattacapo per il governo Mario Tracy, desideroso di voltare pagina su questa crisi bancaria, una delle più gravi al mondo. storia italiana. “Il destino di Bmbs (National Airlines) non sembra molto diverso da quello di Alitalia”, ha commentato lunedì il quotidiano. Stampa. “Nessuno tranne lo Stato è disposto ad assumersi la responsabilità delle sue carenze”.

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Un fallimento sorprendente

BMPS non si è mai ripresa dalla catastrofica acquisizione di Banca Antonvenetta nel 2007, più del doppio del prezzo stimato. È stata scatenata da uno scandalo che ha coinvolto il suo team di gestione, accusato di frode e frode. Fondata nel 1472 a Siena, in Toscana, la banca conta circa 3,9 milioni di clienti, 80 miliardi di crediti alla clientela e 62 miliardi di euro di asset under management. Unicredit sembrava essere il miglior acquirente da quando il suo nuovo capo Andrea Arcel ha iniziato le trattative, si è insediato ad aprile ed ha espresso il desiderio di creare Unicredit.

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Lorenzo Kodogno, economista ed ex alto funzionario del ministro dell’Economia italiano, ha detto all’AFP di essere rimasto sorpreso dal fallimento dei colloqui perché BMPS sarebbe un’ottima acquisizione del piano di espansione di Andrea per l’Arsenal. Secondo lui, banca e ministero dovrebbero tornare al tavolo delle trattative “molto presto”.

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“Il governo chiederà una proroga di tre o sei mesi, e spero che l’Europa lo accetterà. Ma per lui è già difficile ottenere un cambio di prospettiva, come la nazionalizzazione o l’intervento pubblico”, ha affermato. segno della sua continua debolezza, BMBS si è classificata all’ultimo posto tra le 50 banche europee sottoposte ai test di pressione, i cui risultati sono stati diffusi dalla Commissione bancaria europea all’inizio di agosto.

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