venerdì, Novembre 22, 2024

In Italia, sulle orme dell’orso bruno appenninico

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Nel cuore dell’Italia, alle pendici dell’Appennino, nella sua tana si nasconde un orso. In inverno cerca acqua o cibo e ogni tanto punta il naso. Orso polare Sebbene i genetisti ne discutono, una sottospecie della grande famiglia degli orsi bruni rimane dormiente.

Ci sono solo una cinquantina di persone L’Aquila, la città è nota per essere stata colpita da un terremoto in una notte di primavera del 2009 Ha ucciso più di trecento persone. L’orso appenninico è elencato nella Lista Rossa dell’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN) come “Principalmente Minacciato”. Attira Carlo Lombardi da Pescara, città costiera adriatica. Questi trenta sono oggetto di ricerca fotografica dal 2019 al 2021.

Plantigrade vive in un parco nazionale istituito nel 1922 ai confini della regione romana Abruzzo, Molise e Lazio. Più di 50.000 ettari di terreno sono ricoperti da boschi di pesche. “La mia opera d’arte era molto personale all’inizio, ma è andata di pari passo con i preparativi per le celebrazioni del centenario del parco previste per il 2022”. Dice il fotografo che è entrato in queste terre aspre.

Archivi poco conosciuti in bianco e nero

Introdotto per la prima volta nel parco da due associazioni di beneficenza, Rivelare l’abisso (“Rivelare l’abisso”) e Salviamo L’Orzo (“Salva l’orso”), Carlo Lombardi ha rapidamente collaborato con le autorità locali. Così ha avuto accesso a documenti in bianco e nero, che non sono ancora noti al grande pubblico. “Le vecchie foto sono state scattate dal primo direttore del sito negli anni ’30, Egli ha detto. Ho digitalizzato negativi e diapositive popolari negli anni ’70 e ’80.

«Lotto contro la dimensione umana, voglio darle una dimensione umana, in base alla quale si capirà meglio.» Carlo Lombardi

Questo compito ha richiesto molto “disciplina”, Indicò, e riuscì a scuoterlo “Sensibilità”, Perché alcune immagini del passato attireranno l’attenzione se non le metti in discussione ora. Ad esempio, mostrano i cadaveri dei lupi: all’epoca le autorità volevano ucciderli per proteggere l’orso. Anche loro sembrano orsi impagliati o pelle d’orso abbronzata.

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Vecchie pratiche – Il lupo sempre presente è ora salvato. Paradossalmente, la fotografia contemporanea può creare confusione, riconosce Carlo Lombardi. Lo stesso si può dire di un’arma mortale caricata con proiettili di gomma, il cui unico scopo è respingere l’animale.

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