AFP/Getty Images
Il razzo Long March-2C, che trasporta il satellite Einstein Probe, decolla dal centro di lancio satellitare di Xichang a Xichang, nella provincia del Sichuan, nel sud-ovest della Cina, il 9 gennaio 2024.
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Questa settimana è decollata una sonda progettata per scansionare il cielo alla ricerca di esplosioni di raggi X che potrebbero aiutare a far luce su misteriosi fenomeni legati ai buchi neri e alle stelle che si fondono.
La sonda Einstein, che prende il nome dal famoso fisico teorico di origine tedesca, è decollata martedì a bordo di uno dei razzi cinesi Long March 2C, ha riferito Reuters. Comunicato stampa dell'Agenzia spaziale europea.
La China Aerospace Science and Technology Corporation, che gestisce i razzi della Lunga Marcia del paese, ha confermato il successo del lancio Mezzi sociali.
La navicella spaziale è stata costruita come uno sforzo di collaborazione che ha coinvolto l’Accademia cinese delle scienze, l’Istituto Max Planck per la fisica extraterrestre in Germania e l’Agenzia spaziale europea.
Secondo l’Agenzia spaziale europea, rilevare segni di lampi di raggi X potrebbe aiutare gli scienziati a sviluppare una migliore comprensione fondamentale dei processi ad alta energia nello spazio, come le esplosioni di supernova, le collisioni di stelle di neutroni e i buchi neri che emettono materia dopo aver divorato i campi magnetici.
Alla ricerca di lampi di raggi X
La sonda Einstein utilizza due strumenti per rilevare i lampi di raggi X che emettono questi fenomeni: il telescopio a raggi X a campo ampio (WXT) e il telescopio a raggi X di follow-up (FXT).
WXT è progettato per eseguire scansioni del cielo su larga scala alla ricerca di fasci di raggi X. Lo strumento è modellato sugli occhi di un'aragosta, che contengono migliaia di pori quadrati che dirigono la luce verso un centro circolare. L'utilizzo di un design simile sul telescopio consente a WXT di acquisire immagini dieci dell'intero cielo in un colpo solo, secondo l'Agenzia spaziale europea.
Dopo che il dispositivo WXT ha rilevato i raggi X, il dispositivo FXT, più sensibile, è progettato per raccogliere rapidamente informazioni più approfondite.
“Grazie all'ampia visuale unica di WXT, saremo in grado di catturare la luce dei raggi X dalle collisioni tra stelle di neutroni e scoprire la causa di alcune delle onde gravitazionali che rileviamo sulla Terra”, ha affermato Eric Kolkers, Einstein Probe dell'ESA. Lo scienziato del progetto, in un comunicato. “Spesso, quando queste sfuggenti increspature spazio-temporali vengono registrate, non siamo in grado di individuarne l'origine. Rilevando istantaneamente il lampo di raggi X, individueremo l'origine di molti eventi di onde gravitazionali.”
Si prevede che la sonda Einstein operi nell'orbita terrestre ad un'altitudine di circa 600 chilometri (370 miglia) sopra la superficie terrestre. Si prevede che la navicella spaziale sarà in grado di monitorare l’intero cielo notturno alla ricerca di raggi X in sole tre orbite terrestri, o all’incirca ogni quattro ore e mezza.
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