DUBAI (Reuters) – I media statali iraniani hanno riferito domenica, citando il ministero della Difesa, che una potente esplosione in una fabbrica militare nella città centrale iraniana di Isfahan è stata causata da un “fallito” attacco di droni.
“Uno dei (due aerei) è stato colpito dalla difesa aerea e gli altri due sono caduti in trappole difensive ed sono esplosi. Fortunatamente, questo attacco fallito non ha causato perdite di vite umane e ha causato danni minori al tetto dell’officina”, ha affermato il ministero. in una dichiarazione riportata dall’agenzia di stampa ufficiale IRNA.
Le agenzie di stampa iraniane avevano precedentemente riportato il suono dell’esplosione e trasmesso un video che mostrava un lampo di luce nella fabbrica, che si diceva fosse una fabbrica di munizioni, e filmati di veicoli di emergenza e autopompe fuori dalla fabbrica.
A luglio, l’Iran ha dichiarato di aver arrestato una squadra di sabotaggio composta da attivisti curdi che lavorano per Israele e che stavano progettando di far saltare in aria un centro industriale della difesa “sensibile” a Isfahan.
L’annuncio è arrivato tra le crescenti tensioni con l’arcinemico Israele sul programma nucleare di Teheran. Israele afferma che l’Iran sta cercando di sviluppare armi nucleari. Teheran lo nega.
“(L’attacco) non ha influenzato le nostre strutture e la nostra missione… Tali misure cieche non avranno un impatto sul continuo progresso del Paese”, si legge nella dichiarazione del Ministero della Difesa.
Negli ultimi anni si sono verificate una serie di esplosioni e incendi intorno alle strutture militari, nucleari e industriali dell’Iran.
Nel 2021, l’Iran ha accusato Israele di aver sabotato il suo principale sito nucleare a Natanz e ha giurato vendetta per un attacco che sembrava essere l’ultimo episodio di una lunga guerra segreta.
Le esplosioni in siti sensibili iraniani hanno a volte sollevato preoccupazioni tra le tensioni sul programma nucleare iraniano con Israele e gli Stati Uniti.
Israele ha a lungo minacciato un’azione militare contro l’Iran se i colloqui indiretti tra Washington e Teheran non riuscissero a salvare l’accordo sul nucleare del 2015.
Reportage dalla redazione di Dubai. Montaggio di Daniel Wallis, Cynthia Osterman e Josie Kao
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