L’italiana Elisa Balsamo ha vinto davanti all’olandese Armada.
La squadra italiana, che sabato pomeriggio ha portato Elisa Balsamo alla gara femminile dei Mondiali di ciclismo di Lovanio (Belgio), ha causato un’altra battuta d’arresto contro le olandesi.
Sconfitta alle Olimpiadi di Tokyo, dove l’austriaca Anna Giesnofer ha completato con successo la sosta lunga, mentre l’olandese ha fallito ancora, questa volta in volata. Marion Voss (34), la più vincente di “Orange”, è arrivata seconda, a una ruota dalle giovani italiane (23).
Perfetta strategia italiana
Partecipando alle Olimpiadi di Tokyo lungo la strada, Balsamo ha concluso una serie di quattro vittorie mondiali nei Paesi Bassi. Ha restituito il titolo all’Italia, che lo aspettava da due run di successo dalla Georgia Broncini nel 2010 e nel 2011.
“Sarebbe stato impossibile senza che la mia squadra facesse un lavoro straordinario”, ha detto un giovane piemontese di Kunio (nord-ovest).
“Dovevamo portarla il più vicino possibile allo sprint”, ha confermato la sorella maggiore, Eliza Lango Borgini, che ha iniziato il suo sprint sull’appartamento sbagliato che porta al castello. Alla perdita di Voss, si è ritrovato solo in volata.
Marcatura rigorosa
Vos, che ha iniziato il suo terzo titolo mondiale nel 2013, ha scelto di posizionarsi al volante di Balsamo. Ma è stata costretta a seguire un lungo percorso fuori dall’ampia curva d’arrivo e non è riuscita a riprendersi dalla rivale.
“Hai capito che ho battuto Marion Voss oggi? È pazzesco!” L’anno scorso il giovane campione d’Italia, campione d’Europa, ha gridato alla speranza. “Dire che indosserò questa maglia l’anno prossimo… è incredibile per me. Il mio ragazzo è al traguardo e la mia famiglia mi segue da casa: sono contento di aver fatto loro questo piacere”.
Il punto difficile tra Italia e Olanda è stato il momento clou della gara, così negli ultimi 60 chilometri si sono alternati (Brand, van Woleton, Black, van Dijk) contro gli olandesi. La loro tattica ha avuto effetto sui velocisti, in particolare sulla belga Lotte Kobecci (16°) e l’americano Gore Rivera (10°), ma gli italiani hanno resistito.
“Ci aspettavamo che gli olandesi corressero in modo molto aggressivo”, ha detto Lango Borgini, secondo solo a quest’ultimo l’anno scorso… L’olandese, Anna van der Bregen, sta finendo la sua carriera in questa stagione, e Annemic van Vuitton.
I francesi hanno giocato un ruolo minore nonostante la partenza dell’Ad Pianic a trenta chilometri dalla fine. “Mi è mancato così poco per accendere la squadra per lo sprint, è stato deludente”, prima classificata triste, la bretone Audrey Gordon-Rakot (27esima).
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