sabato, Dicembre 28, 2024

Quadros è stato chiamato per una terza vaccinazione da lunedì 22 novembre

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I nostri vicini italiani sull’orlo del baratro: quando verranno tolte le restrizioni? Cicli di covit elevati, ospedali in difficoltà… Il responsabile del vaccino ha deciso di accelerare l’iniezione della terza dose. Da lunedì sarà aperto ai 40-59 anni.

“Il limite psicologico di 10.000 vittime al giorno è stato ridotto”. Il Bollettino quotidiano dell’ISS (l’istituto Superiore di Sanità) diffuso giovedì sera non ha lasciato ombra di dubbio: le regioni italiane sono ancora una volta sull’orlo di una spaccatura nota come Covid. Certo, non siamo ancora al punto di inquinare il nostro vicino austriaco imprigionato… ma è tutto uguale! Secondo l’Iss italiana, se l’andamento della nuova ondata prosegue allo stesso ritmo, entro la fine di dicembre l’Italia potrebbe nuovamente flirtare con 30.000 casi al giorno.

Aree: cambiamento di colore in vista delle regioni

Allora, la stagione tutta bianca nelle regioni italiane è finita? Dalla scorsa primavera, nessuna parte della penisola ha avuto più di 50 pazienti a settimana per 100.000 abitanti con i suoi casi coperti, che è simile al passaggio dal bianco al giallo. “Nessuna zona dovrebbe ingiallire entro la fine di novembre”, Ha promesso giovedì alla Radio Nazionale Andrea Costa, Segretario alla Salute.

Anche al Friuli-Venezia Giulia?

Dati di inquinamento registrati ai margini di un punto di precontrollo, al confine nord-orientale, al confine con Slovenia e Croazia. Con il 15% dei suoi pazienti ricoverati in ospedale per terapia intensiva, i follicoli si trovano al confine e oltre quello il passaggio alla zona gialla è automatico. Per quanto riguarda il vicino Trentino-Alto Adige, la situazione non è molto migliore, con pochi decimali nei dati sull’inquinamento ancora sufficienti per rimanere sfitto per una settimana.

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Nuovo regolamento: Il prezzo da pagare per le zone meno vaccinate

“Non si può permettere alle minoranze di impedire all’intero Paese di progredire!” La risposta di uno dei presidenti della regione è stata ripetuta più volte in coro da molti membri della classe medica italiana. Questo perché tutte le aree ad alto rischio hanno bassi tassi di vaccinazione.

“Presto, se i nostri figli non potranno più andare a scuola, sappiamo su chi puntare il dito: NO VAX!”. In un’intervista al quotidiano torinese “La Stompa” non ha esitato a spiegare che il responsabile della campagna di vaccinazione in Valle d’Asta non ci è andato in 4 modi. “Ingiustizia”.

“La maggior parte di quelli attualmente ricoverati sono sulla sessantina che non sono stati vaccinati. Questa non è una coincidenza!” E il medico deve stabilire un obbligo di immunizzazione.

La campagna per la 3a dose è avanzata al 22 novembre

Dalla sua sede romana non è stato ancora ascoltato l’Ufficiale Nazionale per la Campagna Vaccini. D’altronde il generale Figliolo ha deciso di iniziare la corsa contro il tempo con il nuovo focolaio dell’epidemia.

“Le persone di età compresa tra 40 e 59 anni che hanno ricevuto la seconda dose almeno 6 mesi fa possono prenotare il loro appuntamento online per ricevere la terza dose questo fine settimana”.

Il messaggio espresso nella lettera inviata giovedì a tutti i leader regionali è chiaro. L’obiettivo è accelerare la diffusione del virus utilizzando il vaccino per arma singola esistente 10 giorni prima dell’inizio della terza dose.

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“Attualmente, il virus sta lasciando il segno principalmente sulle persone non vaccinate tra i 30 e i 70 anni”, ha affermato. Lo ha spiegato al quotidiano “La Reppublica” il professor de Perry, primario del reparto di malattie infettive dell’ospedale Amedeo di Savoia di Torino.

Nelle prossime settimane saremo costretti a ricostruirci, come facciamo oggi in Austria o in Germania? Forse in alcune zone sì”, Ha il coraggio di prevedere.

Se sia necessario controllare “NO VAX” impedendo anche a un test negativo di circolare in tasca, il medico è scettico: “La teoria, di per sé, sembra giusta. Ma, in Italia, mi chiedo se può essere attuata? Abbiamo già difficoltà a controllare il debito sanitario, quindi…”

Dubbi che non potevano che spingere troppo il nostro vicino a premere l’acceleratore della 3a dose.

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