La polizia italiana ha annunciato giovedì 2 settembre di aver testato un’azienda italiana specializzata in droni militari, acquistati illegalmente dalla Cina tramite una compagnia marittima e che rischiavano di essere trasferiti. Sei persone – tre italiani e tre cinesi – sono state prese di mira dalla Guardia di finanza italiana (Gdf), che ha dichiarato in un comunicato di essere sospettate di aver violato la legge sulla circolazione delle armi e la tutela della tattica italiana delle aziende.
Secondo l’indagine dell’avvocato di Portenone (Nordest Italia), l’azienda italiana – contratti da rilevare dal Ministero della Difesa italiano – è stata acquisita da una società con sede a Hong Kong nel 2018 fino al 75%. Prezzo alto e discutibile. La polizia ha affermato che dietro questa società straniera e una complessa raccolta fondi si nascondevano in realtà “due importanti società pubbliche cinesi”. Gli investigatori ritengono che la mossa abbia lo scopo di catturare la conoscenza italiana e spostare la produzione a Wookiee, un centro di intelligenza artificiale a 150 km da Shanghai.
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