Gli astronomi hanno osservato due getti di plasma da record sparati da un buco nero supermassiccio nel vuoto oltre la sua galassia ospite.
I flussi di plasma estremamente potenti sono i più grandi mai visti, misurando 23 milioni di anni luce da un capo all’altro, una distanza equivalente a 140 galassie della Via Lattea disposte una accanto all’altra.
I ricercatori hanno chiamato la splendida coppia di jet Porphyrion, in onore di un gigante della mitologia greca. Flussi violenti e stretti emergono dalla parte superiore e inferiore del buco nero supermassiccio, con una forza totale di trilioni di soli.
I getti del buco nero sono flussi di ioni carichi, elettroni e altre particelle. Queste particelle vengono accelerate quasi alla velocità della luce a causa degli enormi campi magnetici che circondano i buchi neri. Tali getti sono noti da più di un secolo, ma fino a poco tempo fa si pensava che fossero rari e poco diffusi.
Il porfirione è stato avvistato dal Telescopio Europeo a Bassa Frequenza (Lofar) durante un’indagine del cielo che ha rivelato più di 10.000 getti provenienti da buchi neri giganti. Molti sono così potenti da essere spinti ben oltre la galassia che ospita il buco nero e nelle profondità dei vasti vuoti della rete cosmica, la rete di materia che collega le galassie.
Date le dimensioni del porfirione, gli astronomi ora sospettano che tali getti giganti svolgano un ruolo nel plasmare l’evoluzione dell’universo. I getti del buco nero possono eliminare la formazione stellare, ma possono anche espellere enormi quantità di materia ed energia nelle profondità dello spazio.
“I porfiriani mostrano che le cose piccole e grandi nell’universo sono strettamente connesse”, ha affermato il dottor Martin Oei, ricercatore post-dottorato presso il California Institute of Technology negli Stati Uniti e autore principale dello studio. Un articolo di ricerca della rivista Nature parla di questa scoperta“Vediamo un singolo buco nero produrre una struttura su una scala simile alla struttura delle corde e dei vuoti cosmici”.
Dopo aver avvistato il pianeta Porphyrion, i ricercatori, tra cui Martin Hardcastle, professore di astrofisica all’Università dell’Hertfordshire, hanno utilizzato il Giant Metrowave Radio Telescope in India e l’Osservatorio Keck alle Hawaii per determinare la sua posizione all’interno di una galassia dieci volte più grande della Via Lattea e a circa 7,5 miliardi di miglia di distanza dalla Terra.
I getti di Porphyrion iniziarono a formarsi quando l’universo aveva circa 6,3 miliardi di anni, meno della metà della sua età attuale. Ci sono voluti un miliardo di anni perché i getti raggiungessero la lunghezza osservata.
“Potrebbero esserci stati più sistemi a getto di buchi neri simili a porfirioni in passato, e insieme potrebbero avere un impatto maggiore sulla rete cosmica influenzando la formazione di galassie, riscaldando il mezzo nei filamenti e potrebbero anche magnetizzare l’universo. vuoto cosmico”, ha detto Ooi. Ci arriviamo adesso.”
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