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La direzione ora è precisamente nord Italia e Liguria. 25 anni fa, un’intera valle decise di scommettere sul biologico, la scommessa più audace e ambiziosa dell’epoca, quindi l’agricoltura biologica era un po’. Ma oggi questa scelta di protocollo ripaga, e tutta la produzione della Val de Vara è famosa ed esemplare. Un successo ambientale ed economico.
25 anni fa, dovevi essere un po’ matto per dedicarti all’agricoltura biologica al 100%. La prima comunità in Europa a farlo è stata la Val de Vara. A 900 metri sul livello del mare, Christina Adelmi permette alle sue mucche di respirare aria pulita, senza contatto con sostanze chimiche a terra, e senza l’utilizzo di foraggi industriali. “Biologico significa seguire i ritmi della natura, senza forzare il tempo, e valorizzare l’ambiente”, spiega l’allevatore. Scelta etica piuttosto che economica. La sua produzione, che raggiunge i 200 litri di latte, è attentamente monitorata per mantenere la sua certificazione europea.
All’inizio di questa corsa frenetica, tra il 2004 e il 2014, il sindaco di Varez Ligor Michael Marcon e i suoi funzionari eletti. “Oggi la parola biologico fa molto arrabbiare, ma allo stesso tempo la pratica non è molto diffusa. Molte persone non sanno cosa significhi nella produzione”., spiega. Nonostante le critiche alle organizzazioni non profit, gli sforzi sono stati ripagati e hanno impiegato diverse centinaia di persone nell’area circostante. In Val di Vara sono tutelati quasi 15.000 ettari, una volta e mezzo il territorio della città di Parigi.
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